07 Set Alta Ristorazione, Cosa ci aspetta?
In conformità all’interesse e al business dei Media verso il cibo, per un motivo esclusivamente e… tristemente commerciale, si è cominciato sempre più a considerare solo il “cosa” si fa da mangiare e non più, il “come” lo si fa. I prodotti offrono una maggiore possibilità di profitto, in quanto molto meglio e più facilmente commerciabili, che la Cultura, la Passione, la Creatività, la Competenza, la Professionalità… e, l’ormai non più famoso, bensì famigerato, “Know-how”. Come funghi, cominciano a spuntare i primi cuochi figli di questi tempi: Chefs nati in provetta da queste “cattedrali del gusto”; strutture tecnologiche, logisticamente superbe e magniloquenti, attrezzate con immensa cura, dove, sebbene la ricerca e il successivo utilizzo delle migliori materie prime, in ambienti sempre più sterili ed asettici si impedisce la naturale e spontanea trasmissione della componente umana che, con la sua genuina imperfezione, macchia il cibo “sporcandolo” ma, al tempo stesso, permettendogli di evolvere, realizzandolo completamente a fonte di vita Totale. Il cibo vero, quello reale, dagli albori del genere umano, non s’è limitato a nutrirci biologicamente ma, con la sua potenza comunicativa, ci ha anche nutrito ed appassionato lo spirito ed il cuore, veicolando sensazioni ed emozioni.